venerdì 31 dicembre 2010

Made in UK (Parte1di6): Skins


Il mio amico Giulio in questi giorni di instabilità politica ha caldeggiato una soluzione definitiva al problema italiano: un'invasione inglese.L'invito ufficiale allo sbarco anglosassone reciterebbe più o meno così:

Vostra grazia Elizabeth Alexandra Mary Windsor, Elisabbetta II d'Inghilterra,
vi scriviamo per arrenderci, ci siamo sconfitti (sì da soli, con le nostre mani). Vi prego di procedere a una rapida invasione della penisola, la resistenza sarà puramente simbolica.

In fede
Il popolo Italiano

Purtroppo mi paiono ancora lontani i giorni di una tale resa e nel frattempo non possiamo far altro che goderci le splendide produzioni inglesi.
Il mio primo contatto con le serie inglesi è stato abbastanza traumatico. Scoprire che anche nella vecchia europa si può parlare sboccato, che anche da noi i ragazzi si drogano e scopano (e addirittura dicono che hanno scopato e non "fatto l'amore") è una cosa che mi ha scosso parecchio. A rivelarmi questa traumatica verità è stata la prima serie UK della mia vita: Skins. Ammetto che ci ho messo un po' ad adattarmi alla cantilena gutturale degli inglesi, abituato com'ero a quella sguaita americana, ma fatto un po' l'orecchio Skins fila dritto per due stagioni che riescono ad essere nel contempo drammatiche e comiche (più drammatiche). La storia non è nuova, un gruppo di liceali alla presa con problemi da adolescenti, ma il taglio che da Skins alla materia è totalmente innovativo.
Sintetizzo:
1) a differenza dei cugini americani gli inglesi prendono attori teenager per interpretare ruoli da teenager. Lo so che la la tentazione è dire grazie al ca... ma vi prego di ricordare la barba di James Van Der Beek, il Dawson di Dawson's Creek (14 anni) o i personaggi di One tree Hill, sposati divorziati e padri a 16 anni. Non ve li ricordate perchè voi queste cose non le vedete? Neanche Dawson's Creek? Bugiardi!
2)I ragazzi inglesi a differenza di quelli americani scopano. Ci danno dentro di brutto e gli capita anche di non farlo in un letto in posizione missionario e perchè sono ben 12 stagioni che si frequentano. In Skins le pippe mentali sul primo bacio non esistono.
3)Gli adolescenti secondo E4 (il canale televisivo che ospita la serie) dicono le parolacce, e ne dicono davvero tante.
4)I ragazzi di Skins prendono droghe e non per forza uno spinello che poi crea un gigantesco senso di colpa. Si impasticcano, vanno in discoteca, bevono come spugne e il giorno dopo ricominciano da capo.
5)I ragazzi a volte possono essere davvero molto tristi e non tristi perchè ti ha mollato per la quarantesima volta la ragazza, ma tristi per quel malessere proprio delle età di passaggio, tristi perchè pesci fuor d'acqua in un mondo alla deriva, tristi perchè senza scopo e senza stimoli.
Skins è senza dubbio alcuno il miglior Teen Drama mai prodotto, in italia è stato trasmesso da MTV, ma a orari indecenti e con una traduzione penosa. In Italia inoltre, una cosa così non te la produrrebbe neanche Corona, nessuno avrebbe il coraggio di rischiare di rendere pubbliche verità come: -la droga sarà pure dannosa, ma è anche divertente- o -la droga magari non è il problema, ma un sintomo- o anche -il sesso non è nè un sintomo nè la causa di un malessere, è solo sesso-.

Quindi tornando all'inizio del mio intervento, vi prego inglesi invadeteci e tagliate la testa al nostro re... no non gliel'abbiamo già tagliata, no è davvero così basso.

Dove eravamo rimasti...


Ho iniziato a lavorare nel locale più bello di Roma Books & Brunch quindi per un po' non ho scritto, comunque: previewsly on Vere finzioni...
Ero tutto gasato per "The Walking dead", ma poi s'è scoperto che invece di una serie di zombi era un narcolettico potentissimo. I numeri sono rimasti alle stelle, ma a me nun me convince uguale. Nel frattempo AMC ha cancellato la mia amata Rubicon definita "La migliore serie che NON state seguendo". Dal mio canale preferito certe cose non me le aspettavo, ma poi AMC si salva allo scadere e fa una cosa che ha dell'incredibile: anche con i numeri stellari di "The walking dead" decide di segare tutto lo staff di sceneggiatori e provare una nuova scuderia per l'anno prossimo. Ora non ne conosco il motivo, ma mi piace pensare che alla AMC, un piccolo network indipendente, contino ancora più le idee che i numeri, sperare non costa poi molto.
Nel frattempo è finita Board Walk Empire che, anche se con qualche inquadratura e silenzio di troppo, mi ha convinto in pieno facendo sbarcare alla HBO una qualità che anche alcune produzioni cinematografiche si sognano nei loro sogni più bagnati.
Mi sono definitivamente innamorato di Jonathan Ames e del suo "Bored to dead" a cui presto dedicherò una lunga lettera d'amore. La seconda serie raggiunge vette di comicità imbarazzanti e guardare Giulio ridere come un pazzo mentre dovrebbe lavorare, attirando sguardi imbarazzati dei clienti...non ha prezzo e per tutto il resto non c'è mastercard perchè al negozio ancora non abbiamo il Pos per le carte di credito.
Ho visto "the event" e non mi è piaciuto, ho guardato con l'avanti veloce ben tre stagioni di "Friday night lights" e ho deciso che non andrò mai a studiare in texas. Ho guardato le prime puntate di "running Wilde" e per quanto carino non può competere con il suo predecessore "Arrested Development" di cui si porta dietro sceneggiatore e attore protagonista.
Sono arrivato al livello 25 con il mio troll prete a WOW, ma forse è un tantino fuori tema.
Ho visto le prime due puntate di "Californication" e tutta la seconda serie di "Misfits" e tutte e due sono veri capolavori.
Infine ho confermato la mia passione per "Community", una delle migliori comedy dell'anno e per "Dexter", che sembra sempre sul punto di crollare e alla fine ti stupisce con un colpo di reni.

Per Ora è tutto, prometto di essere un po' più regolare nella scrittura dei post.., magari l'evando l'icona di WoW dal desktop!

martedì 9 novembre 2010

The Walking Dead è già riconfermata!


Dopo i problemi di Rubicon ad AMC serviva proprio un bel successo, ma non so se nella piccola emittente americana si aspettasse certi numeri!
Infatti dopo appena due puntate abbiamo già la conferma che verrà girata una seconda stagione. I rating dell'episodio due si dimostrano all'altezza della premier diventando il maggior successo della rete; inoltre The walking Dead viene distribuito in contemporanea in tutto il mondo e, in tutto il mondo, ha un gran successo. Le previsioni per la seconda puntata erano un rating di 1.8-2.0 mentre AMC si porta a casa un clamoroso 2.5 nella fascia d'età 18-49 per capirci meglio riporto i ufficiali:
# 10pm airing – 3.1 HH rating with over 4.7 million viewers;
# Adults 18-49 – 3.3 million viewers;
# Adults 25-54 – 2.8 million viewers;
# Men 18-49 – 2.1 million viewers.

Insomma un gran successo che ci assicura di continuare a vedere Rick e compagni per almeno un'altra stagione e magari da anche un po' di respiro a AMC che potrà deliziarci con altre perle del suo sempre più interessante palinsesto.

giovedì 4 novembre 2010

Una parola sul nuovo banner



Ho pensato di cambiare il banner e ho deciso che si parla troppo poco dei play mobil nel mondo, quindi dovevo usarli. Inoltre appena ho trovato Gesù-mobil non ho potuto fare a meno di gridare alleluja;in quattro e quattr'otto ho inventato questo fenomenale collage che spiega in sintesi la storia del cristianesimo e di come, più o meno a metà della suddetta storia, si sia iniziato ad indossare buffi costumi. Per il resto tutto come prima, i miei 3 lettori possono dormire sonni tranquilli.

Buone notizie per AMC


Riporto pedissequamente i dati postati su TV by the numbers riguardanti gli ascolti di "The walking dead":

The Walking Dead (87 minutes)
- 5.345 million viewers
- 3.1/5 HH
- 2.7/7 A18-49

Oltre ad un impressionante numero di telespettatori (oltre i 5 milioni) il dato stupefacente è il rating di pubblico (2.7) senza precedenti per una rete come AMC e di altissimo livello anche se si trattasse di una rete come l'ABC. Tanto per darvi qualche termine di paragone il rating di "Glee" (la serie più seguita in assoluto l'anno scorso) è di 1.9. Ora è una premier, quindi non prepariamoci ancora ad erigere statue di Kirkman (ideatore della serie a fumetti da cui è tratto il telefilm) nei cortili delle scuole, ma di sicuro è un inizio entusiasmante.
La mia predizione è che questi morti andranno lontano... magari lentamente e lamentandosi ad ogni passo, ma andranno lontano!

mercoledì 3 novembre 2010

Il fratellino di The Office


Ho letto che con la fine di The Office, Outsourced sarebbe diventato il suo erede virtuale. Mi è sembrato quindi più che logico dover dare un'occhiata al nuovo show. Mi sono seduto in poltrona e, come una mamma un po' acidella, ho valutato Outsourced cercando di capire se fosse all'altezza di "the office".
Come il suo predecessore il nuovo show targato NBC è il remake di una serie UK.

La storia è semplice, un call center americano viene trasferito in India, dove la società può abbattere i costi di manodopera, e un giovane manager viene inviato in loco a guidare un team di lavoratori indiani. La società a cui fa capo il call center è la "American Novelties" produttrice di intramontabili classici come la testa di cervo che canta Sweet home Alabama e cacca e vomito finti. Il compito del giovane manager, Todd Dempsy, sarà rendere produttivo il suo team insegnandoli cosa vuol dire essere americano cioè: comprare cose inutili.

Lo scontro-incontro fra le due culture rende lo show apprezzabile sperando che non si scada in clichè fin troppo triti. Il gruppo di lavoratori indiani e il triangolo amoroso creato tra Todd, una sua dipendente indiana e una sua collega australiana sembrano creare, fino ad ora, la trama orizzontale lasciando ampio spazio agli "assoli" dei vari personaggi che compongono questo nuovo "office".
Ad Outsourced mancano forse i momenti di puro imbarazzo e l'umorismo scorretto di The Office, ma anche nella parte della madre esigente devo dire che si merita la nostra attenzione.

mercoledì 27 ottobre 2010

Cari, vecchi, zombi lenti


AMC la scorsa settimana mi ha reso orfano di Rubicon, ma come farebbe un bravo genitore, mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha sussurrato -Sei rincoglionito o cosa? Ti sei dimenticato che stiamo per sfornare la serie definitiva?- da questa parte solo un criceto in decomposizione sulla ruota -Ma porco cazzo, saranno passati appena due mesi da quando hai scritto un pezzo su "The Walking dead", la serie tratta dal fumetto di Kirkman, il tuo guru personale...il ciccione che scrive fumetti con i controcazzi- e il criceto, ormai in putrefazione sulla ruota nel mio cervello ricomincia a muoversi. Ricomincia a muoversi e, perdendo parti del corpo decomposte, inizia a girare tanto forte su quella ruota che quasi quasi illumina a festa tutta Italia.

Zombi.
AMC.
Robert-porco-cazzo-Kirkman.

Come si può sbagliare?
Non si può.
Il preair di The walking dead, mette in tavola una super produzione da mille e una notte, con ambientazioni postapocalittiche che fanno invidia a nche a "The road" e che pisciano sulla testa di Supernatural non "naturalezza" (capita la battuta no? superNATURAL-naturalezza). La storia del paffuto Kirkman viene ripresa fedelmente e si aggiunge quel tanto che basta per mettere la frima AMC sulla serie.

E poi gli zombi sono lenti, niente cazzate alla "28 giorni dopo", sono i cari vecchi zombi, stupidi e lenti, pericolosi solo in gran numero.
Dissertazione numero (1): perchè cazzo bisognerebbe far correre gli zombi? E' come se il parroco durante la messa della domenica si annoiasse della "solita" bibbia e iniziasse a inventare, magari recitando il padrenosto sulle note della nuova hit di Lady Gaga; un po' come se un attore di teatro (con tanto di maglione nero a collo alto), mentre recita sotto la finestra di Giulietta, decidesse che Shakespeare non era gran chè e iniziasse a citare Moccia. Non ci sto i classici non si toccano, gli zombi sono lenti e scemi, carne da cannone e alla AMC sono daccordo con me!

Dissertazione numero (2): Perchè ci piacciono tanto gli zombi?
Ho una teoria sul perchè tutti amano gli zombi, ed è una teoria crudele vi avverto. Secondo me ci piacciono perchè sotto sotto abbiamo una gran voglia di spaccare la testa del prossimo a badilate. Gli zombi non sono lupi mannari o vampiri, sono indifesi, sono bersagli facili e somigliano tanto tanto al nostro vicino di casa alle 7 di mattina. Ci piacciono gli zombi perchè non devi essere Van-Hugh-Jackman-Helsing per fargli il culo, non servono paletti nè pallottole d'argento, ma solo un pizzico di sana violenza omicida. Insomma sono come degli innocenti coniglietti, ma molto molto più brutti, e questo giustifica qualunque tipo di sevizia: tagliarli con una motosega, dargli fuoco, picchiarli a mani nude, colpirli con una pala, investirli a mucchi...
oddio mi è venuta vogli a di spaccare la faccia al mio vicino, mi vado a fare una camomilla e a rivedere The Walking Dead, in cui Rick, il protagonista, a differenza di me ha molto rispetto per i nostri deambulanti!

venerdì 8 ottobre 2010

Disgustorama


Stavo per scrivere un altro entusiastico articolo su una nuova, eccezionale, serie americana o inglese poi mi sono imbattuto in un post del blog di Itasa (da anni fanno sottotitoli italiani per le serie tv). Il post è questo
http://www.italiansubs.net/index.php?option=com_itasablog&Itemid=20&art=887
ci mostra due video con le anteprime dell'inglese BBC e della nostrana Rai2. E' da subito chiaro, solo guardando poche scene prese a caso, che NON ci troviamo difronte al giochino "Scopri 10 piccole differenze". Infatti le differenze non sono nè piccole nè difficili da trovare; la rai produce solo robaccia trita e ritrita, con una fotografia allucinata in stile camera operatoria e attori che il buon Renè Ferretti chiamerebbe con il loro vero nome...CANI MALEDETTI. BBC invece sforna il doppio delle proposte con attori di gran calibro, atmosfere interessanti e storie (perlomeno) nuove. Ok, mi direte, ma quanti soldi ha la BBC per fare tutto questo?
E ora arriva la notizia davvero inquietante: BBC spende solo 50 milioni in più di Rai 2. Allora viene da pensare, come cazzo è possibile? Poi ci si ricorda che siamo in Italia si va a controllare sull'espresso e...
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-fiction-delle-liberta/2113322
ecco come è possibile! Basta appaltare le fiction a gente a cui non frega un cazzo di fare un prodotto di qualità, che manco sa che vuol dire q-u-a-l-i-t-à, alla quale l'unica cosa che interessa è infilare i finanziamenti in saccoccia e riproporci la solita spazzatura... scusate sono stremato non ho voglia neanche di chiudere il pezzo, mi vado a stendere in posizione fetale sperando di addormentarmi e sognare una televisione migliore.

giovedì 7 ottobre 2010

Rubicon



E' ufficialmente la serie più bella della stagione, in barba anche al bellissimo Boardwalk. Attori straordinari, sceneggiatura solidissima e fotografia sorprendentemente cinematografica. Concedete a Rubicon la prima metà serie con ritmi lentissimi e vi sorprenderà con una tirata finale da togliere il fiato

lunedì 27 settembre 2010

Inception


So che tra poco qualche fichetto si sorprenderà a pensare che parlare male di Inception può essere un ottimo modo per tirarsela...be' voi fatelo parlare, intanto Inception rimane un vero capolavoro, visivo e concettuale, con una scena finale più clamorosa di Kevin Spacey che smette di zoppicare alla fine de "I soliti sospetti".
Dopo aver visto Iception e Avatar penso che finalmente i registi di Hollywood hanno capito che stanno vivendo un momento di svolta nel cinema, nel modo di VEDERE il cinema, il confine del possibile è stato spostato di un'altro metro...rimango in attesa di vedere cos'altro è possibile
Andate a vedere Inception e poi unitevi a me nel pestaggio del tipo che ha detto che non gli piace il film!

Spie



E' riiniziato Chuck e gli autori sembrano aver colto nel segno, hanno capito cosa aveva creato una leggera flessione nella figosità della serie e l'hanno corretta. Penso che tutti noi sappiamo di cosa sto parlando: Morgan!
Il buddy del nostro buddy, era finito in secondo piano, fagocitato dalla storia d'amore con Sarah, per poi tornare sulla cresta dell'onda con l'ultima parte dell'ultima stagione. Ora inizia la quarta e il duo Morgan/Chuck è più affiatato di prima e se la dovrà vedere con...rullo di tamburi Dolph Lundgren! Sì proprio il "te spiezzo in due" di Rocky. Insomma la quarta stagione promette scintille e l'assenza dell'altro duo i Jeffster sospetto e spero sia solo momentatanea.

Spero sia ugualmente momentanea "Undercovers" la nuova fatica di JJ Abrams. Spiego il mio desiderio, ma datemi un attimo per presentarvi la serie: avete presente Mr. and Mrs. Smith? Ok è la stessa cosa solo che al posto di Brad Pitt c'è un nero pelato e al posto della Jolie una nera riccia.
Diciamo che stavolta JJ non si è sprecato molto, il primo episodio prosegue con un po' di sobbalzi come un ingranaggio arruginito, prova ad essere divertente, ma non lo è quanto Chuck, prova ad essere avvincente ma non lo è quanto Alias (la prima creatura di JJ) insomma sembra fermo nel mezzo fra avventura e commedia rimanendo irrimediabilmente nè carne nè pesce. Spero sia momentanea la piega che ha preso la serie, perchè dopo Alias, Lost e Fringe pensavo JJ fosse inaffondabile... rimaniamo comunque connessi e in ascolto!

giovedì 23 settembre 2010

Castle is back



Nuova stagione di Castle e tutto procede come prima, battibecchi, tra il nostro scrittore e la nostra investigatrice preferiti, collaudati, Castle più abbronzato e un po' dimagrito Beckett con i capelli lunghi... cosa volete che vi dica, non c'è molto da dire, è Castle!

(post più breve della storia del blog)

Hawaii five it's uncool


Cosa ci fanno un cylone, il cinese di lost e Spike (il vampiro ossigenato di Buffy), alle hawaii...beh fanno schifo.
Hawaii 5-0 è una grande boiata, sarà che sto vedendo the Wire e ora i poliziotti che non devono chiedere mandati e non hanno problemi con l'alcol, non mi convincono più molto, ma la verità è che questa nuova serie è davvero un grosso spreco. Gli attori non sono malaccio, la regia è anche sopra la media e le scene d'azione davvero molto fica, ma la sceneggiatura?
Chi diavolo ha scritto questa roba?
Non mi dilungherò oltre sarebbe uno spreco, l'unica cosa che dico è Don Matteo batte Hawaii 5-0.

Questo naturalmente non mi impedirà di vedere tutta la serie per gustarmi le sparatorie e gli inseguimenti...ormai è ufficiale ho un serio problema con le serie problema, un problema della serie "guardatori di serie anonimi".

P.S.
La locandina qui su è della serie originale...sì hanno dovuto anche copiarla quest'idea geniale, è tra parentesi, con quei ciuffi tutto era più semplice

martedì 21 settembre 2010

Boardwalk Empire vs. Don Matteo


Ho visto la prima puntata di Boardwalk Empire, serie HBO diretta da Scorsese e scritta da Terence Winter già autore dei Sopranos, come ha giustamente commentato il Cirincione nazionale -...e qui ci fermiamo, ma solo perchè Dio era occupato-.
Come si legge ovunque in questi giorni la prima puntata è costata 18 milioni di dollari e ieri sera abbiamo avuto il piacere di scoprire che sono stati soldi ben spesi. La ricostruzione storica è minuziosa: le auto, i vestiti, le case, le armi, addirittura le insegne pubblicitarie e le vetrine dei negozi, nulla è lasciato al caso tutto sembra essere spuntato fuori direttamente dagli ani venti.
Come avviene spesso quando non fai le cose a "cazzo di cane", come direbbe il nostro amico Ferretti, oltre a spendere per vestiti e accessori di scena, la produzione non ha certo fatto economia sugli attori, e non mi riferisco solamente a Steve Bushemi, ma a un cast allargato di gente che sa fare il suo lavoro... insomma non vi troverete sicuramente a chiedervi chi è il padre del cane che sta latrando sullo schermo. Nel primo episodio una carrellata di personaggi fanno la loro comparsa riuscendo in appena un'ora a presentarci i caratteri, i sogni e le debolezze di ognuno di loro, Scorsese non spreca neanche un minuto e per neanche un secondo fa calare il ritmo della narrazione, ma alla fine cosa ci si potrebbe aspettare di diverso: è scorsese!
L'Hbo ci ha sempre viziato con le sue super produzioni ma con Boardwalk Empire promette di farci toccare una fetta di paradiso.
Una nota agli autori e produttori italiani: stranamente nella prima puntata si vedono tette e culi, crani sfondati dai pallettoni, tanto sangue, altrettante parolacce, e sempre stranamente queste cose vendono più di Don Matteo.

mercoledì 8 settembre 2010

Castelli, persone sconosciute, collari bianchi e odore di cloro (parte1)


Ho passato l'estate in piscina facendo il bagnino e ad agosto, quando i ricchi detentori di piscine condominiali stanno in Sardegna a pagare 20 euro un bicchiere di succo di frutta, sono stato completamente solo: io, la piscina e le mie amate serie.
Ho molto da raccontare e per non fare torti a nessuno procederò in ordine cronologico:
I primi di luglio mi sono concesso un recupero filologico della prima stagione di Castle seguita a ruota dalla seconda. Il telefilm che accoppia un giallista di successo e una detective della omicidi è godibilissimo. Gran parte del merito va alla bravura di Nathan Fillion, che un po' imbolsito dopo Fire Fly, è piacevolmente ridicolo nella parte dello sciupafemmine. I battibecchi fra i due e l'ottima sceneggiatura dei casi completano il quadro rendendo la serie un gioiellino per tutta la famiglia e per chi vive l'estate tra i marasmi del cloro. Invece ad aver sniffato un po troppi materiali tossici sono gli sceneggiatori dio "Persons Unknown" che confezionano una carnevalata senza pari. La storia davvero poco originale parte bene, se non proprio a una velocità da far impazzire l'autovelox. Si parla di un gruppo di sconosciuti, rapiti e portati una cittadina fantasma in mezzo al nulla...lo scopo? Annoiarci a morte!
Persons Unknown somiglia ai classici del genere (dal fuggitivo al prigioniero a the cube) con una regia e una fotografia che ricordano un po' i vari Saw et simili, ma non riesce a introdurre nessun nuovo elemento e soprattutto non tiene il ritmo della prima puntata. Il picco di incoerenza e incredulità si raggiunge quando un giornalista che sta investigando sugli scomparsi sbarca in Italia ed ecco al via un'infinita serie di clichè come in una barzelletta: il mafioso, il poliziotto e il prete. Insomma noia e anche un po' di imbarazzo per una superproduzione che aveva tutte le carte in regola per fare il botto e invece ha finito per schiantarsi senza neanche tanto rumore.
L'ultima serie dell'inizio di agosto è White Collar, un truffatore dandy e geniale in prestito all'FBI come consulente per il reparto frodi finanziarie. Se chiudiamo un occhio sull'inverosimiglianza della maggior parte delle situazioni in cui si trova il nostro Neal Caffrey e sulla totale incompetenza dell'FBI (secondo gli sceneggiatori) rimaniamo cechi, ma ci possiamo divertire comunque. Il vero protagonista di White Collar, come succede sempre più spesso, finisce per essere la spalla comica al secolo "Mozzie"; Il calvo e occhialuto Willie Garson ruba la scena al fascinoso protagonista Matthew Bomer con una serie di gag esilaranti, vi innamorerete del paranoico e intellettualoide pelatino e non ne potrete più fare a meno.
To be continued...

domenica 8 agosto 2010

Paul Collins è più figo di Nick Hornby


Mi accorgo se mi piace particolarmente un film quando già dalle battute iniziali mi preoccupo che da un momento all'altro appaiano in titoli di coda, così finisce che lo vedo con l'ansia che si concluda e quello mi scivola via in un soffio. Se poi a piacermi tanto è un bel libro come "Al Paese dei libri" di Collins, allora il destino che mi si prospetta è ben più crudele; infatti se, come ci insegna il buon Einstein, il tempo è relativo, d'altro canto le pagine che si assottigliano nella nostra mano destra (se siete arabi nella sinistra), sono un'unita cronometrica fenomenale e ineluttabile. Come mio nuovo idolo letterario, dopo il Nick Hornby della rubrica dell'internazionale, Collins mi ispira un dazio da pagare alla meravigliosa follia delle sue pagine, come suo adepto seguirò il suo esempio: Collins potrebbe essere definito il Tarantino della letteratura, con un'inevitabile disavanzo di raffinatezza nel cambio tra cinema di serie B e letteratura ottocentesca di serie B.
Comunque per rendere omaggio al mio nuovo amore (sono molto volubile, appena un mese fa volevo sposare Joss Whedon per aver scritto Buffy) ,appena questo inferno del lavoro estivo (12 ore filate al giorno senza giorni liberi) finirà, andrò alla ricerca di libri dai contenuti improbabili da leggere e recensire sul Blog.

Conclusione fuori tema:
Ho un'immagine in testa: un lord inglese che sorseggia thè con gli stivali, sporchi del fango accumulato cacciando, poggiati sulla schiena di un servo chino in terra che dice rivolto a un'anacronistica telecamera: -Il lavoro Nobilita l'uomo!-

domenica 27 giugno 2010

Space without badasses aliens sucks!


Ma quanto cazzo parlano!
è la prima cosa che viene in mente dopo la mia mini maratona di Defying gravity.
La serie è stata brutalmente cancellata quindi non abbiate paura che vi sveli qualche segreto.
Se avete ancora paura fatevi controllare dal medico perchè Defying è barboso fino allo sfinimento, è più noioso di Freud e Proust messi insieme, più noioso della Corazzata Potemkin, più noioso di Proust e Freud che guardano la corazzata Potemkin.
Forse ho un po' esagerato, ma ci siamo vicini.
La storia è semplice: futuro prossimo, viaggi spaziali, parte un gran tour dei pianeti del sistema solare. Naturalmente come vuole la tradizione il viaggio è ammantato di un misterioso mistero. Per le prime dieci puntate il mistero misterioso rimane tale, ma Lost ha fortificato la nostra temperanza Nerd e sappiamo sopportare le attese, o almeno le sappiamo sopportare se c'è qualcosa che ci distrae! Il problema è che in questo caso a distrarci non c'è proprio nulla, non c'è azione, non c'è comicità (il personaggio che dovrebbe tenere la linea comica non strappa neanche un piccolo sorriso) sti tizi sulla nave non fanno mai niente, parlano un casino si fanno enormi pippe mentali si creano i soliti triangoli amorosi (ma manco scopano), ma alla fine dei conti non vola neanche un pugno, nessuno sfodera una pistola laser... mi sa che neanche sanno che è una pistola laser!

Poi alla puntata dieci (o giù di lì) la svolta, si scopre che lo scopo del viaggio è prelevare da ogni pianeta del sistema solare un alieno e che addirittura la nave trasporta il primo ritrovato sulla terra anni addietro e che st'alieno con i suoi poteri psichici sta incasinando il cervello ai cosmonauti.
Ogni bravo nerd cresciuto a pane Alien e Star Trek si aspetterebbe che l'alieno è legato nella stiva sbavante e pronto a uccidere tutti gli astronauti, che qualcuno ci sveli finalmente dove vengono tenute le pistole laser, che magari l'alieno chiami l'amichetti sua e che parta un survivor horror spaziale.
Nulla di tutto ciò; l'alieno è un cosetto luminoso che è (testuali parole degli astronauti)Bellissimo!. Ma porca vacca! Ho aspettato per 400 minuti la svolta della serie, il colpo di coda, l'accelerazione vincente, e mi ritrovo per le mani un alieno che è un incrocio tra una caccola gigante e un flubber deficiente, e no così non vale!

Non mi capita spesso di parlare male di qualcosa che ho visto, sono un fermo sostenitore del silenzio quando si vuole stroncare qualcosa, ma Defying gravity mi ha proprio fatto incazzare, aveva tutte le carte in regola per essere una bella serie (compresa la bona di turno) e invece riesce a essere solo un ottimo tranquillante.

giovedì 24 giugno 2010

La terza gamba


-Il mio nome e RJ Berger, madre natura mi ha fatto magro e bizzarro, strano e pallido, ma mi ha anche dato un dono...e ho intenzione di usarlo- è così che si chiude la prima puntata di “The Hard Times of RJ Berger”.
Rj è un tipico loser da teen movie, fumetti dipendente, occhialuto, come dice lui strano e pallido, ma ha un'arma segreta... RJ ha un cazzo come un cavallo.

Ora ditemi che non volete vedere questa serie...no vi prego abbiate il coraggio delle vostre azioni, prendetevi le vostre responsabilità e ditemi che un nerd superdotato non fa fremere le vostre antenne da geek... stay tuned, RJ secondo me farà molta strada

lunedì 21 giugno 2010

Nerd-tristezza


Spartacus due probabilmente non si farà. Andy Whitfield, l'attore che interpreta il nerboruto gladiatore è malato di cancro e ora subisce la chemioterapia.
Per il prossimo anno però la Starz ci alletta con l'idea di un prequel ambientato nel ludus dove si è addestrato Spartacus.
Ora, non sono proprio pronto a rinfoderare la mia spada giocattolo, smettere di gridare sotto la pioggia il nome del mio mito e deprimermi, ma il rammarico per non poter vedere la vendetta del culturista su una serie di inermi romani barbaramente trucidati e smembrati una lacrimuccia me la strappa.

Apparte la mia nerd-tristezza auguro davvero a Andy Whitfield una pronta guarigione, questa stagione ci mancheranno i tuoi pettorali!

venerdì 18 giugno 2010

Go Liz Lemon, go!


Ho iniziato a vedere 30 rock quando sono rimasto orfano di How I met your mother,e vi parlo delle stagioni dure e pure, quelle in cui Barney e Marshall creavano la magia.
Nostalgie a parte 30 rock fu una vera rivelazione e tutt'ora mi stupisce. La serie è praticamente perfetta. Seguiamo una troupe televisiva che mette in scena un programma comico per la NBC, insomma meta televisione alla Boris. La grandezza di 30 rock però gli deriva da una caratteristica unica, condivisa solo da The office e parks and recreation: non ha personaggi deboli.
Ormai quasi tutte le serie televisive hanno cast allargati e quasi sempre ci dobbiamo sorbire la puntata dedicata al personaggio che odiamo (vedi i cinesi di lost, che poi erano pure giapponesi!).
30 Rock risolve questo problema semplicemente mettendo su il cast perfetto.
Ma andiamo in ordine:
1- Liz Lemon, alias Tina Fey: praticamente interpreta se stessa, è l'ideatrice e una delle sceneggiatrici del programma (e lo è anche nella realtà). Ha rapporti disastrosi con gli uomini e un rapporto altrettanto complicato con il cibo, è anche una super nerd con tanto di vestito da Leila, ma nel suo lavoro è sicuramente la migliore.
Battuta tipo, (spero resista alla mia traduzione):
Jack(il capo di Liz): "Immagina un dessert per due, fatto con vaniglia Tahitiana gelato al caffè affogato al cognac, spolverato con il cioccolato più caro al mondo, l'Amadei Porcelana, coperto da scaglie di tartufo bianco e nero, coronato da una foglia commestibile d'oro a 25 carati. Puoi immaginare nulla di meglio Liz?"
Liz:"Non so hai mai provato a mettere una ciambella nel microonde?"

2- Jack Donaghy alias Alec Baldwin: è il capo di liz e il direttore di produzione del programma, ricco sfondato, chic, ma non altezzoso interpretato da un monumentale Alec Baldwin che alla tenera età di 52 anni si scopre un comico eccezionale.
Battuta tipo: Liz: "perchè stai indossando uno smoking?"
Jack: "Sono le sei Liz! Cosa pensi che sia...un contadino?"

3- Tracy Morgan: star nera dello spettacolo è lo steriotipo vivente della star e del nero, un pazzo a piede libero ultra viziato e fuori dal mondo...lo adorerete!
Battuta tipo: Kenneth (lo stagista): "Signore non può mangiare caramelle se ha il diabete!"
Tracy: "Non c'è nessun collegamento tra la dieta e il diabete. E' un mito inventato dai bianchi, come Larry Bird e il Colorado! Mio padre aveva il diabete e ha sempre mangiato quello che voleva fin quando è morto il giorno in cui sono nato"

E poi ci sono Kenneth l'eterno stagista e Jenna la diva e Toofer l'intellettuale di colore e i cappellini da Baseball di di Frank e le sfighe di Pete e la puntata GENIALE con Al Gore...insomma un universo comico da non perdere per nulla al mondo.

Devo ammettere che la terza stagione aveva subito un calo drastico, ma in queta quarta solo fuochi d'artificio e mi verrebbe da indossare il mio costume da cheerleader e gridare "Go Liz Lemon, GO!".
Ma non ho un costume da Cheerleader, mai avuto, ma un mio amico che ce l'ha una volta l'ha fatto, il mio caro amico Nomeinventato.

Modernariato televisivo


Chi non ha mai visto una puntata di Buffy l'ammazza vampiri anche solo per sbirciare le tette di Sarah Michelle Gellar?
Bugiardi!

Io ne avevo visti davvero pochi di episodi, era il periodo in cui ero uno pseudo snob che leggeva Milton e non sopportava la mediocrità intellettuale del resto del mondo...madonna quanto mi sta sul cazzo il Michele del passato.
I miei gusti però sono migliorati (o peggiorati sosterrebbe qualcuno) e Buffy è riuscita a colpirmi al cuore, non con un paletto.
Ho appena finito di recuperare la visione della prima stagione e devo ammettere candidamente di essere un idiota; ho sempre pensato che Buffy fosse una serie del cazzo con un attrice del cazzo impossibile da sopportare per più di una puntata, beh mi sbagliavo. Buffy ha il grande pregio di prendersi poco sul serio, di scherzare sui luoghi comuni del genere horror e Sarah Michelle Gellar riesce a essere credibile nelle scene d'azione e nelle parti comiche. Neanche gli effetti speciali antidiluviani e i mostri-pupazzoni danno troppo fastidio. Anzi, forse ora questo suo aspetto vintage e un po' trash diventa un'attrattiva ulteriore verso la serie.


Buffy mi ha convinto e si è meritata una seconda stagione di fiducia...vi terrò informati!

giovedì 17 giugno 2010

Lost in somewhere


Ha diviso il pubblico con "Il giardino delle vergini suicide", conosco gente che preferirebbe il suicidio a rivedere il film, altri che lo hanno adorato, poi ci ha incantati tutti, tranne i folli, con "Lost in traslation" e infine ci ha annoiati tutti, tranne chi (quanto lo invidio) si è addormentato, con "Maria Antonietta".

Ora Sofia Coppola, bella a papà, scrive dirige e cooproduce il suo nuovo film "Somewhere". Uscirà nelle sale italiane il 3 settembre e avrà come protagonista un attore sulla cresta dell'onda che vive (annoiato) in albergo tra lussi di ogni genere. A sconvolgere la sua dorata routine, l'arrivo della figlia undicenne che lo riporterà con i piedi per terra.
I punti di contatto con lost in traslation sono molti: i protagonisti sono un uomo e una donna con Bill Murray che era decisamente una figura paterna per la procace Scarlett, si parla anche qui di solitudine e l'ambientazione principale è un grande albergo...nel trailer si intravede anche una scena nella piscina dell'hotel.
Ho visto solo il trailer quindi è su quello che mi baso, ma dopo Maria Antonietta, "Lost in Traslation 2 la vendetta" non può che essere un punto di risalita. Insomma è apparso evidente come la Coppola sia decisamente più a suo agio con tematiche intimistiche e personaggi perduti, quindi io dico ben venga Somewhere, ben venga l'autocitazione!

Ci vediamo al cinema a settembre

mercoledì 16 giugno 2010

Doppia Premiere senza il botto



Negli ultimi giorni mi è capitato di vedere due prime puntate.
Iniziamo dalla premier di Rubicon.
Come avevo già scritto qualche post fa aspettavo con ansia la nuova serie di AMC, con la speranza di un nuovo capolavoro... diciamo che per ora non ho abbastanza elementi per dirvi se sono soddisfatto. Infatti la prima puntata di Rubicon ha molti pregi, ma un fondamentale difetto: non dice praticamente un cazzo.
Sarà una serie lenta, come dopo tutto deve essere una serie che parla di una cospirazione, spero solo che gli sceneggiatori abbiano chiaro il punto d'arrivo e non ci si debba trovare a fare i conti con un altro Lost.
Ma stavo dicendo che Rubicon ha molti pregi; il primo, che molti potrebbero considerare un difetto, è assomigliare molto a un bellissimo film con Robert Redford, "I tre giorni del Condor". Le prime scene con il protagonista (James Badge Dale già notato nel kolossal di spielberg-Hanks the pacific) che entra nella sede dell'agenzia di analisti e le battute scambiate con i suoi colleghi sembrano un chiaro omaggio al film.
Un altro grande pregio della nuova serie targata AMC è sicuramente la cura per la regia e location che farebbero invidia a film per il cinema.
Inoltre sebbene non si dica praticamente un cazzo la prima puntata di Rubicon riesce comunque nell'intento di incuriosire, un po' di voglia di scoprire che tipo di mistero misterioso si celi tra le righe di un cruciverba mi è venuta.

Saltando di palo in frasca, ho visto la prima puntata della nuova stagione di True Blood e devo dire che mi ha tintillato senza sconvolgermi più di tanto.
Bill, il vampiro romantico e affascinante, è stato rapito e Sookie, la freak che può leggere la mente nonsisaperchè, si mette sulle sue tracce. Dietro alla sparizione sembrano esserci le zampe fameliche di Eric e della ragina che segretamente spacciano sangue di vampiro (per chi non ha mai visto la serie il sangue per gli umani è una potentissima droga allucinogena). Comunque sia la prima puntata prosegue senza eccessive emozioni apparte la visione di Eric nudo che immagino abbia sconvolto schiere di emo ermafroditi.
Nel complesso la puntata si merita una sufficienza piena fino agli ultimi minuti in cui l'accolita di Bill, che aiuta Sookie a ritrovarlo, usa il telefonino per scoprire cosa significa un simbolo impresso sul collo di uno dei rapitori...ma esattamente come si fa? Ha digitato "strani simboli che è possibile trovare sul collo di uomini apparentemente correlati con la sparizione di Bill, il vampiro romantico e affascinante"?
Naturalmente ho provato a cercarlo anche io e non si trova nulla ve lo assicuro.

Alla fine delle due premiere devo dire che ero mediamente soddisfatto e la cosa non è proprio positiva quando si parla delle puntate 1 e nel caso di rubicon dell'episodio pilota. Le premiere dovrebbero lasciare senza fiato, magari mentre colpisci ripetutamente la tastiera preso dalla frustazione di non poter vedere una nuova puntata... nè rubicon nè true blood, a mio avviso, ci riescono, ma mentre per rubicon si applica tranquillamente il beneficio del dubbio, true blood sopravvive tra le mie serie preferite solo perchè a fine episodio sono apparsi finalmente i mannari.
Auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

martedì 15 giugno 2010

Un nerd sotto l'ombrellone è meglio di un regalo sotto l'albero


Per cosa palpitano i nostri cuoricini nerd quando tutti gli altri comuni babbani guardano le repliche di un posto al sole e si sorbiscono per la 300esima volta qualche filmetto di repertorio?
Quest'estate si preannuncia calda per noi series fan, calda alla Torcia umana!

Per prima cosa torneranno i vampiri di True Blood e si vocifera dell'arrivo anche in true blood dei licantropi e addirittura che avremo qualche speranza di sapere il perchè dei poteri di Sookie. Sinceramente non sono in trepidante attesa come l'anno scorso, l'ultima stagione mi ha un po' deluso, troppi sbaciucchiamenti un po' troppa confusione nella season finale. Comunque non voglio certo precludere alcuna possibilità a dei vampiri che non vanno al liceo e che, quando stanno alla luce del sole invece di illuminarsi come delle cazzo di lampadine, bruciano come vuole tradizione. Avete percepito dell'astio nei confronti di Twilight? Chi io? Non è assolutamente vero che ho mangiato il biglietto del cinema a morsi dopo aver visto il primo film!

Vampiri a parte ritorna come ogni estate la nostra MILF preferita; infatti ricomincia a far danni Weeds. Ora devo fare una confessione pesante per un nerd del mio calibro...
...
non ho visto le ultime puntate di Weeds, mi sono un po' annoiato nell'ultima stagione, ma soprattutto mi ha distratto Hung.

Ora a qualcuno può essere sfuggito il gioiellino targato HBO, ma vale la pena recuperarlo in tempo per la stagione 2. Hung è la storia di Ray Drecker. Ray è un professore di ginnastica al liceo deve pagare i costi del suo divorzio e della ricostruzione della casa andata a fuoco. Ray non ha molte qualità, è un l'ex reginetto del ballo, sposato a una cheerleader e lavora nel liceo dove ormai è solo una vechia gloria. Insomma non si è mai scrollato il passato di dosso e non ha mai voluto crescere, ma per tirarsi fuori dai guai ha ancora un arma da sfoderare: ray ha un cazzo molto molto grosso. Quindi come potete capire da voi l'unica soluzione ai suoi problemi è mettersi a fare il puttano. Aiutato dalla più improbabile tra le pappone (certo al femminile), dovrà riuscire a soddisfare casalinghe annoiate e pantero tutto pepe... tutto il resto è storia.

Naturalmente a fine estate non può mancare la mia serata sacra dedicata alla prima puntata di Mad Men. Sugli inviti che distribuirò sarà richiesto l'abito scuro e una forte dose di figaggine.

venerdì 11 giugno 2010

Sangue e tette


Non riesco a convincere i miei amici, per quanto opportunamente nerd, a vedere "Spartacus Blood and Sand". Il problema principale è che la prima puntata è assurdamente brutta: in primis hanno vestito Spartaco come uno spartano di 300, seconda cosa combatte, sempre vestito da spartano di 300 (cioè a petto nudo), in mezzo alla neve e, a meno che non gli scorra nelle vene antigelo la vedo molto dura. Inoltre la sceneggiatura della prima puntata è davvero ridicola e fa venir voglia di lanciare i pop corn contro lo schermo...ok beccato, per le premier mi faccio i pop corn e fingo di essere al cinema...per qualcuna in particolare mi vesto anche elegante.
Comunque ideosincrasie a parte, il problema di spartacus è che è un diesel, magari pure con il motore un po' sporco. Ci mette un po' a carburare, ma quando si entra nel vivo della storia vi accorgerete che ,tra un bicipite scolpito e una tetta al vento, piano piano, vi innamorerete di Spartacus il gladiatore e magari vi ritroverete sotto la pioggia, con una spada giocattolo a gridare -Spartacuuuuus!-...è successo a un mio amico che si chiama Nomeinventato. La prima stagione narra il periodo da gladiatore di Spartacus ed è strapiena di combattimenti mozzafiato in cui scorrono ettolitri di sangue e si fa sfoggio di un gran quantitativo di violenza gratuita. La serie è realizzata quasi tutta su green screen, non vi nascondo che dovrete abituarvi alla rozzezza di certi effetti, ma andando avanti proprio questa rozzezza diventerà la nota di stile di Spartacus. I costumi "romani" assolutamente ridicoli non vi dovranno far storcere il naso più di tanto...prima o poi, fidatevi, se li leveranno per mostrare corpi da sogno. E qui arriviamo a una nota di colore che vi farà rizzare sulle sedie (scelta del verbo non casuale), infatti nella serie avremo l'enorme piacere di gustarci le favolose tette di Xena!!!

Spartacus Blood and Sand è come una pendola che oscilla sempre tra il coatto e il raffinato, dove la ricostruzione storica strappa più di una risata ci mette una pezza la trama zeppa di colpi di scena e un cast all'altezza di personaggi molto ben caratterizzati.
Ok non è una serie da notte di gala, ma ha realizzato molti dei miei sogni di bambino, tra i quali vedere cosa c'era dietro i pettorali dell'armatura di Xena, e scoprire cosa succede se si infila una lancia nella bocca di un uomo.
Per questo e molto altro ancora, ve la consiglio caldamente, tappate il naso e superate il primo pepisodio, spartacus vi ricompenserà.

giovedì 10 giugno 2010

Un personaggio non fa una serie



Guardando gli ultimi episodi di Big Bang Theory mi sono reso conto che è vero: Sheldon E' Big Bagng Theory, o almeno lo è diventato. Da quanche episodio ormai i suoi comprimari, con l'eccezione di Penny/maschiaccio, sono un po' sottotono, e a dirlo è un grandissimo appasionato della serie. Insomma Raj e Howard non fanno più ridere come una volta, o meglio non ne hanno lo spazio, sono stati relegati a sfondo della geniale follia di Sheldon. Sottolineo di nuovo che adoro Big Bang e AMO Sheldon, ma con questo appiattimento la serie inizia a scricchiolare, le dinamiche sono bloccate e Leonard inizia a diventare più fastidioso del solito.
Mentre il colosso di Big bang perde colpi sono corso ai ripari e mi sono impegnato in una maratona di recupero di Community...cos'è Community???
Non lo sapevo neanche io prima di ieri, ma oggi ho un nuovo amore... e le occhiaie per aver fatto nottata.
Come dicevo Big Bang sta iniziando a ralentare il suo slancio comico mentre Community si è appena messo sulla rampa di lancio con una prima serie al tritolo.
Non mi va per niente di raccontarvi la trama vi basti sapere che si parla di College un pubblico americano e si segue il primo anno d scuola di un gruppo eterogeneo composto da: un avvocato bello e sagace che ha perso la licenza e deve prendere una laurea per tornare a esercitare, una Black-mama che a quarant'anni suonati è tornata all'università, una ventenne bella e impossibile, una ragazzina perfettina, un ex quarterback e reginetto del ballo, un nonnetto perennemente arrapato, omofobo e razzista (ma sempre con ironia) e lui...quello che potrei definire il nuovo Sheldon Cooper: Abed!
Abed (foto in calce) è un ragazzetto arabo apparentemente privo di qualunque espressione facciale che vi bersaglierà di freddure infarcite di cultura pop. La caratteristica geniale del personaggio (che lo rende anche originale rispetto ai suoi illustri predecessori) è la sua ferma convinzione che la vita sia un telefilm e la sua abilità di interpretare tutto quello che gli accade attorno con gli schemi di una sceneggiatura. Ed è in questo modo che procede la serie, decostruendo i vari Topos televisivi, e nello stesso momento esaltandoli.
La prima stagione di Community è imperdibile, ma per tornare all'argomento principale, è una grande serie perchè riesce ad amalgamare con cura i caratteri dei vari protagonisti senza lasciare nessuno in ombra e portando avanti il filo rosso della storia con spenzieratezza e con rarissimi cali di tensione comica. All'inizio di un episodio eccezionale lo stesso Abed rivolgendosi agli altri dice di essere stato troppo sovraesposto nell'episodio precedente e che per un po' starà in disparte...per tutta la puntata no farà altro che evitare gli amici; non so io lo trovo geniale.

Abed è grandioso, ma anche tutti gli altri riescono a parlare di loro e strappare a turno una risata di pancia, speriamo che Big Bang possa imparare la lezione e tornare l'anno prossimo più Nerd che mai con Raj e Howard dinuovo protagonisti.

martedì 8 giugno 2010

Il vecchio Elmore spara ancora


Mi è capitato in questi giorni di scorrere la lista delle serie che traduce Itasa in cerca di qualcosa nel vasto panorama televisivo statunitense che mi stuzzicasse. Devo dire che quando come me si raggiungono alte vette di virtuosismo nerd è difficile trovare qualcosa di inesplorato. Arrivato alla lettera J della lista mi sono accorto che "Justified" mi era passato sotto gli occhi tante volte senza avergli concesso neanche un'occasione. La serie approdata a marzo nel maremagnum televisivo non aveva si era ancora guadagnata un posto nel mio palinsesto e, considerato che è solo tempo di esami e lavoro come bagnino solo tutti i week-end, ho trovato asolutamente imprescindibile la visione di almeno un episodio. Quindi attivo i miei potenti mezzi di scaricatore piratesco e mi accomodo sul divano per guardarmi Justified... ok lo ammetto ho scaricato i primi 4 episodi e non solo il primo, ma dopo Spartacus non posso fare a meno di non fidarmi delle season premiere. Comunque il primo e il secondo episodio scorrono veloci, tra le battute ben assestate del protagonista, il favoloso Timothy Olyphant, che per l'occasione dopo il compianto deadwood riveste gli stivali e il cappello da cowboy. La storia infatti segue le vicende di un Us Marshal dalla pistola facile che viene costretto a tornare a operare nel kentuky vicino a dove è nato è cresciuto. Comuqnue sia per tornare a me e al mio divano, le prime due puntate se ne sono andate beate e tranquille e il mio cervelletto nerd inizia a girare. Justified mi offre una carrellata di personaggi eccezionali e un sacco di azione vecchio stampo, Raylan Givens, il protagonista, è un vero pistolero tutto onore e occhiatacce, nato nell'epoca sbagliata. Il contrasto fra la sua figura e il balordo Kentucky dei giorni nostri crea situazioni paradossali e, per questo, gustosissime. Ma più mi godo il telefilm più un tarlo si insinua nella mia mente. Arrivo alla 7° puntata (ok devo studiare e tutto il resto ma erano le 4 del mattino...chi studia alle 4!) e finalmente mi accorgo di cosa solleticava il fondo del mio teschio: nascosta dietro i sottotitoli scaricati freschi freschi da Itasa, ogni puntata si apre con la scritta "Based on the novel Fire in the hole written by Elmore Leonard" e poi "Executive producer Elmore leonard". A quel punto tutti i pezzi vanno a posto; le battute sagaci, i tipi machos con le pistole, le pupe semprenei guai, dietro Justified c'era lo zampino dell'immenso Leonard il signore del Thriller americano. Le altre 5 puntate sono andate giù in un sol boccone con pennichella finale sul divano.

Quindi se vi capita date una possibilità a Justified e aspettate un paio di puntate che ingrani, insomma, a fidarsi di Elmore Leonard non si è mai pentito nessuno!

AMC mi vuole morto


L'emittente AMC sta attentando alla mia vita con una serie di prodotti televisivi di eccezionale qualità. Dopo i due splendidi Breaking Bad (serie drammatica su un professore di chimica e spacciatore di metafetamine) e Mad Men (la vita e i glam-love di uno studio pubblicitario negli anni 60), si prepara a sfornare due nuove serie che hanno tutto il potenziale per fare il botto. Iniziamo dalla prima e più clamorosa...qualcuno di voi ha sentito parlare di Kirkman, l'autore di punta della casa editrice americana Image? No? Cattivi bambini correte a comprarvi invincible o il nuovissimo Haunt! Comunque sia per tornare all'argomento principale, il sito dell'AMC, ci informa che l'emittente sta girando il promo di Walking Dead, tratto dall'omonimo fumetto del sopra-nominato Kirkman che narra le disavventure di un gruppo di sopravvissuti a un'invasione di zombie. Kirkman era riuscito nel suo fumetto a unire il classico dei classici dell'horror a un'attenta costruzione delle psicologie dei personaggi e a un'atmosfera da assedio... riusciranno i valenti autori dell'AMC a trasportare questa succulenta meraviglia nerd sullo schermo? Aspettate con me ottobre e lo scopriremo insieme! Prima di togliere il disturbo e smettere di ciarlare a vuoto su una delle più grandi case di produzione televisiva al mondo vi lascio in compagnia del promo di Rubicon (che potete trovare su youtube)nuovo serial, definito un "Thriller cospirativo", che apre i battenti i primi di agosto. La nuova stagione di AMC tiene alte le aspettative di noi serie-maniaci che aspettiamo di vedere se anche questa volta sarà magia!

martedì 16 febbraio 2010

PRESTO IN EDICOLA!



Mi raccomando non perdete il primo numero di IComics, la rivista a fumetti in edicola da marzo contenente il mio libero "Oggi si gioca" disegnato dalla favolosa Monica Catalano!

Brutti sporchi e cattivi





( soggetto 72 pagine, b/n soggetto e sceneggiatura di Stefano Marsiglia e Michele Monteleone, disegni di Corrado Rosato)

1847 poco dopo l'indipendenza del Texas e la guerra al Messico avviene un incontro tra due gruppi di Rangers e Rurales, truppe ausiliare degli eserciti combattenti note per la loro crudeltà e la loro efferatezza.
Per i texani partecipa addirittura John Coffee Hays, capitano dei rangers, per i messicani il suo equivalente Antonio Diaz, ma d’altronde la posta in gioco è molto alta. Si tratta di eliminare Tave Tuk, detto anche El Bajo, capo di una banda di Comanche che, muovendosi da una parte all’altra del confine messico-texano compie eccidi e razzie. L’accordo stipulato tra i due capitani prevede una tregua di una notte, (Hays: in pratica stai proponendo di allearci… Diaz: solo per far fuori il Bajo… bravo too much… solo per una notte) in cui Rangers e Rurales si apposteranno al Presidio del Norte, cittadina nella terra di nessuno, rivendicata sia dal Messico che dal Texas, e dove Tave Tuk smercia il ricavato delle sue razzie.
Qui però i due gruppi avranno una dura sorpresa: la banda di Comanche è composta da guerrieri in grado di trasformarsi durante le notti di luna piena in uomini-coyote, invulnerabili dalle armi normali. I primi a farne le spese saranno i messicani, fatti a pezzi in pochi minuti, mentre i rangers del Texas avranno dalla loro un’arma in più: due pistole, contenute in una misteriosa scatola, donata ad Hays da Samuel Colt molti anni prima e che il capitano dei Rangers porta sempre con sé. La scatola si apre come per magia nel momento in cui gli uomini-coyote attaccano i Rangers, e Hays scopre immediatamente che le armi lì contenute possono uccidere i mostri Comanche, e non si scaricano mai.
L’origine delle armi viene spiegata in due diversi flashback che si innestano lungo la trama principale e hanno come protagonista Samuel Colt.
Il primo – che apre la storia – è datato 1839. Colt è in viaggio verso il Texas e sta portando ai Rangers la prima fornitura delle sue Colt Paterson, prime pistole a tamburo mai costruite, che nelle mani dei guerrieri texani divennero un’arma fondamentale nelle guerre contro i nativi. Sta parlando con il suo compagno di viaggio, il dottor Jefferson, della scatola che porta in grembo, la stessa che poi donerà ad Hays. Colt rimane vago riguardo al contenuto della scatola, afferma solo che si tratta di qualcosa di terribile, che donerà a chi mostrerà doti non comuni “prima fra tutte una certa determinazione priva della zavorra della moralità”.
La carovana viene assaltata da un gruppo di banditi, e solo l’arrivo di Hays con un gruppo di rangers salva Colt e il dott. Jefferson. In quest’occasione Colt rimane colpito dal coraggio e dalla risolutezza del giovane capitano e decide di donargli la scatola con le due pistole. Questo episodio viene raccontato in tre momenti distinti che interrompono le scene della presentazione dei Rangers, dell’accordo con i Rurales e la comparsa dei Comanche.
Il secondo flashback viene proposto quando gli uomini-coyote stanno per attaccare Hays e i suoi uomini, e spiega l’origine delle pistole contenute nella scatola e dei loro misteriosi poteri.
Vediamo un giovane Samuel Colt (siamo nel 1835) impegnato nel suo viaggio in India (realmente avvenuto). Qui incontra un uomo molto vecchio che gli ispira una visione, in cui lo stesso Colt affronta mostruosi uomini-bestia. Il vecchio si qualifica come un veggente, e predice al giovane americano il suo destino di fabbricante di armi, e la sua maledizione di essere un ‘cacciatore delle bestie’: “esistono da sempre… in tutto il mondo… e da sempre esistiamo noi… i cacciatori! Siamo gli unici in grado di ucciderli… ciascuno con il proprio talento… e tu sei uno di noi… Samuel Colt! […]fabbrica armi… le armi migliori mai apparse al mondo… alcune di queste dovranno essere più potenti delle altre, trova un uomo speciale che sia in grado di usarle…”
Una volta scoperto il potere delle pistole Hays cerca di aprire la strada della fuga per sé e i suoi uomini, ma si ritrova da solo contro Tave Tuk – trasformatosi in una bestia orrenda ed enorme – anche lui unico superstite della sua banda.
Il capitano dei Rangers ha la meglio sul guerriero Comanche, e l’albo si chiude con Hays circondato dai corpi dei suoi compagni e degli indiani, che esclama perentorio “devo assolutamente parlare con Samuel Colt…”. La scelta dell’ultima battuta ci permetterà, qualora l’albo dovesse ottenere buoni risultati, di proporre un seguito con Hays e Colt affiancati nell'ultima battaglia contro gli uomini-bestia e la loro signora...la decaduta dea della natura: Artemide!

L'anna kournikova





(soggetto di un fumetto 64 tavole b/n realizzato insieme a Stefano Marsiglia e al bimbo prodigio Marco Di Gloria autore dello story board qui sopra)

L'Anna Kournikova è una mano del poker alla texana, asso e K serviti. Si dice che la mano sia come la famosa tennista; bella, ma non vince mai. Così come il nostro protagonista, che tra l'altro non sta neanche tanto bene con la gonnellina.

Giacchetta, o meglio Orlando Serpieri, è un giocatore di poker incallito sulla trentina, vive in un monolocale fatiscente di San Lorenzo, un quartiere di Roma. Le uniche cose che possiede sono un mazzo di carte da cui può tirare fuori cinque assi, come dice lui e la giacca per la quale lo chiamano così, che indossa con il bello e cattivo tempo, con il sole o con la neve. Si fa chiamare da tutti Giacchetta perché dice che il suo, Orlando, è un nome troppo importante, il nome di un paladino mentre lui si sente un fallito. La sua vita gira attorno a una sala scommesse, vivacchia dei guadagni di una vita passata a fare il contrabbandiere. Ma a complicare tutto ci si mette Natasha.
Natasha è una prostituta russa, troppo intelligente per fare il lavoro che fa, i due si incontrano nel momento sbagliato: lui è stato appena buttato fuori da un torneo di poker clandestino, lei invece vaga per la strada con una sottoveste bianca macchiata di sangue e una valigetta stretta al petto.
Natasha chiede asilo a Orlando, è stata testimone dell'omicidio di un suo cliente e ora ha per le mani una valigetta che scotta. Natasha è spaventata, la 24 ore che porta con sé contiene molti soldi, troppi perché nessuno la cerchi. Giacchetta la ospita in casa sua, le insegna come si gioca a poker, la corteggia goffamente e lei inizia a fidarsi. La prostituta propone un affare al giocatore: la metà dei soldi in cambio del suo aiuto a fuggire dal paese. Orlando è già cotto è accetta.
Da quel momento la vita dei due muta radicalmente, sono due pesci piccoli gettati per sbaglio nella vasca degli squali. Sono finiti in mezzo a una faida tra due clan mafiosi guidati rispettivamente dall'Ignavo e dalla Iena, i boss più pericolosi di Roma.
Il primo protettore di Natasha le ha rubato il passaporto, quindi Giacchetta va a trovare un suo amico falsario per procurarle dei documenti. Giacchetta lo paga con i soldi nella valigetta, non sapendo che le banconote sono false, prove di stampa per il racket che sta mettendo in piedi l'Ignavo. Naturalmente il falsario riconosce il lavoro di un collega e contatta il boss vendendo Giacchetta.
Intanto il nostro perde tutti i soldi che gli ha dato Natasha al tavolo da poker. Torna a casa distrutto e Natasha lo consola, tra i due nasce quel tipo di amore che può sbocciare solo tra due disperati. Fanno l'amore e si addormentano sul divano di lui, ma il loro risveglio è brusco. Due uomini dell'Ignavo, i Gemelli, arrivano in casa di Giacchetta, lo malmenano, rapiscono la donna e prendono i soldi che Orlando aveva messo in una sacca da viaggio. Ma l'Ignavo non vuole i soldi...
In un doppio fondo della valigetta ci sono le matrici delle banconote false.
Mentre Natasha è nelle mani del boss, Orlando si reca dalla Iena, il diretto rivale dell'Ignavo che a quanto pare ha commissionato l'omicidio del corriere, il cliente ucciso sotto gli occhi di Natasha. Orlando è indebitato fino al collo con la Iena, ma ha un affare che il boss non può rifiutare: la testa dell'Ignavo per Natasha.
Orlando contatta l'Ignavo proponendogli uno scambio: la donna per le matrici. L'incontro è fissato per la notte successiva sulla spiaggia di Torvaianica, un posto che Giacchetta conosce bene. L'ignavo dovrà presenziare allo scambio altrimenti l'accordo salta e dovrà consegnare la donna prima di avere le matrici.
L'ignavo si presenta all'appuntamento, consegna Natasha a Olrando, ma quando le matrici stanno per passare di mano, il Muto, il braccio armato della Iena, spara ai gemelli. Sulla spiaggia inizia un vero e proprio massacro. Le due famiglie rivali si sfidano fra le dune; infatti Orlando si è messo d'accordo con il suo creditore e ora è pronto a riprendersi la sua donna.

Magie


Soggetto:
Un gruppo di maghi formato da Mandrake, Houdini, il Dottor Strange e Merlino si riunisce nel seminterrato dell'Empire State Building chiamato a raccolta da una figura che per la maggior parte della narrazione rimane misteriosa. I quattro stregoni, parlano tra loro domandandosi per quale motivo sono stati convocati, fino a quando non sopraggiunge un ragazzetto vestito da una giacca argentata e con un pessimo taglio di capelli che gli confessa di avere combinato un casino...infatti tutti loro si impegnano da secoli per nascondere al mondo la verità sulla magia camuffandola per farla sembrare un trucco, ma il ragazzo in un suo spettacolo ha davvero esagerato. Tra lo stupore generale rivela agli altri di aver fatto sparire la statua della libertà e il personaggio misterioso si rivela essere David Copperfield. La soluzione che la congrega trova per porre rimedio al pasticcio combinato dal giovane mago è quantomeno bizzarra.

Tavola1
Vig.1
Eserno notte
L'empire state building visto dal basso, al livello della strada
Did :"Seminterrato dell'Empire State Building..."
Vig.2
Interno notte
Un'interminabile serie di porte aperte come in un gioco di specchi
Did :"...sta per aver luogo una riunione a dir poco particolare"
Vig.3-4
Interno notte
Campo lungo di una biblioteca al centro della quale, seduti a una grande tavola rotonda illuminata da candele che vi fluttuano sopra, stanno i più grandi maghi del pianeta terra. Sul fondo del tavolo galleggia nell'aria il Dottor Strange, alla sua sinistra avvolto da una camicia di forza e catene chiuse da pesanti lucchetti, sta il grande Houdini che .piegato ridicolmente verso il tavolo, sorseggia un cocktail con una lunga cannuccia. Proseguendo verso sinistra, Mandrake vestito impeccabile e cilindro sulla testa si fa vento con un mazzo di carte messo a ventaglio. Invece alla destra del dottor Strange siede il Saggio merlino, che si accarezza la sua lunga barba bianca. E accanto a lui una sedia rimane vuota. Sul tavolo, davanti ad ogni personaggio, un segnaposto tipo quelli di striscia la notizia con il nome del mago, quello del ritardatario è ancora invisibile al lettore.
Did: "Mentre la città riposa, nel ventre stesso di Manhattan, i maghi più potenti della terra sono stati convocati per una riunione straordinaria"
Vig. 5
Interno notte
Mezzobusto di Mandrake che sbuffa.
Mandrake: -Qualcuno di voi sa perché ci ha convocati?-
Vig.6
Interno notte
Merlino con gli occhi spiritati guarda dentro una palla di vetro
Merlino: -Ha rapito la signora di ferro, davanti a mille guardiani attenti e prima della fine della serata qualcuno dovrà sostituirla sul suo seggio tra le acque-

Tavola2
Vig.1
Interno notte
II dottor Strange con i sopraccigli sollevati si fa girare l'indice accanto alla tempia per far segno agli altri che Merlino deve essere impazzito.
Vig.2
Interno notte
Primo piano di Houdini con la cannuccia mordicchiata a un lato della bocca.
Houdini: -Non so perché ci ha convocati, ma io alle cinque devo scappare-
Vig.3
Interno notte
Mandrake e houdini a mezzobusto, Mandrake con un sopracciglio alzato, houdini che ride.
Houdini: -L'avete capita no?Io, proprio io,che devo scappare-
Vig.4
Interno notte
Merlino di profilo guarda sconsolato in direzione di houdini
Merlino: -Spero ardentemente che qualcuno abbia ben pensato di porre un freno alla tua carriera da Giullare!-
Vig.5
Interno notte
Houdini fa la linguaccia in direzione di merlino.
Vig.6
Interno notte
Primissimo piano di Strange ad occhi chiusi.
Dottor Strange: -Silenzio tutti sta arrivando!-

Tavola3
Vig.1
Interno notte
Una figura di spalle in primo piano entra nella stanza, indossa una giacchetta argentata e ha un orribile taglio, i capelli gli stanno su come la cresta di un galletto.
Vig.2
Interno notte
La vignetta è più grande della uno il campo largo. Il nuovo arrivato seduto al posto accanto a merlino. Guarda Houdini che dall'altra parte del tavolo ancora stretto nella camicia di forza che gli parla sorridendo.
Houdini: -Spero non ti dispiace se non mi sbraccio eccessivamente !-
Vig.3
Interno notte
II nuovo arrivato si mette le mani nei capelli appoggiando i gomiti sul tavolo.
Copperfield: -Ragazzi stavolta l'ho combinata proprio grossa!-
Vig.4
Interno notte
Houdini, mentre si sporge avvolto come un verme nella camicia di forza, per farsi grattare il naso da Mandrake.
Houdini: -Non mi dire che hai lavato il mantello rosso del dottor Strange insieme ai delicati !-
Vig.5,6
Interno notte
Mezzo busto di Copperfield sempre più vicino alle lacrime
Copperfield: -No sul serio, questa volta mi beccano...- -Voi me l'avete sempre detto di camuffare la magia, di farli sembrare dei trucchi- -Strange e Mandrake si fìngono addirittura personaggi dei fumetti!- -Questa volta ho esagerato!-

Tavola4
Vig.1
Interno notte
Primo piano di Strange con un sorriso teso.
Strange: -Sono anni che nessuno sospetta più nulla. Che diavolo devi aver combinato...hai fatto sparire la statua della libertà???-
Vig.2
Esterno notte
Un palco su Liberty Island, Copperfield indica la statua della libertà alle sue spalle
Did: "Doveva essere solamente un trucco spettacolare..."
Vig.3
Interno notte
Particolare sul pomo d'adamo di David che deglutisce, il collo imperlato di sudore.
Ono: Glom!
Vig.4
Esterno notte
Stessa scena della Vig.2, ma ora la statua della libertà è scomparsa
Did: "...davanti a un migliaio di persone ho compiuto un miracolo ma..."
Vig.5
Interno notte
Mandrake strabuzza gli occhi sconvolto
Mandrake: -...non ci posso credere, l'hai fatto sul serio-
Vig.6
Interno notte
David Copperfield visibilmente colpevole.
Copperfield: -L'ho fatto, e non è neanche il problema più grave-

Tavola5
Vig.1-2
Esterno notte
Stessa scena delle Vig.2-4 della Tavola4, ma questa volta il campo è più largo sul palco con la folla assiepata davanti, la statua è sparita e David guarda preoccupato la folla.
Did: "...per quanto ci abbia provato...non sono riuscito a far riapparire la donna di ferro!"
Vig.3-4
Esterno notte
Contro campo della vig. 1-2, Copperfield di spalle e la folla davanti a lui addormentata profondamente.
Did: "E per correre ai ripari ho dovuto addormentare tutta New York"
Vig.5-6
Interno notte
Tutti i maghi ancora ai loro posti strabuzzano gli occhi, tranne Merlino che continua a lisciarsi la lunga barba bianca, David Copperfield tiene il viso tra le mani per la disperazione.
Merlino: -Proprio come avevo previsto !-

Tavola6
Vig.1
Interno notte
Copperfield in lacrime implora
Copperfield: -Merlino ti prego devi aiutarmi! -
Vig.2
Interno notte
Merlino con un sorriso sibillino
Merlino: -Ho la soluzione che fa al caso nostro e comunque avevo un gran bisogno di un po' di riposo...-
Vig.3-4
Esterno giorno (vignetta molto stretta)
Lo sky-line di Manhattan all’alba e la statua della libertà ancora nell'ombra, ma di nuovo al suo posto.
Did: "II giorno seguente gli l'industriosi abitanti di Manhattan possono ammirare nuovamente la statua della libertà"
Vig.5
Esterno giorno
Un gruppo di turisti tra cui si celano anche la nostra congrega di maghi (Tranne Merlino) tutti opportunamente travestiti, alle loro spalle si staglia un gigantesco piede della statua della libertà. Tutti i Maghi guardano in alto verso la cima della statua.
Copperfield: -Grazie a dio l'abbiamo sfangata anche stavolta !-
Houdini: -Nessuno pensa che ci sia il pericolo che qualcuno se ne accorga?-
Mandrake: -Lo so…-

Tavola7
Splash page
Esterno giorno
Splash page della statua della libertà vista per intero: la statua non è più una donna, ma ha l'aspetto di Merlino, compresa la lunga barba! (dall'isola, ai piedi della statua parte un fumetto)
Mandrake: -…io gli avevo detto di tagliarsi barba!-