martedì 16 febbraio 2010

Brutti sporchi e cattivi





( soggetto 72 pagine, b/n soggetto e sceneggiatura di Stefano Marsiglia e Michele Monteleone, disegni di Corrado Rosato)

1847 poco dopo l'indipendenza del Texas e la guerra al Messico avviene un incontro tra due gruppi di Rangers e Rurales, truppe ausiliare degli eserciti combattenti note per la loro crudeltà e la loro efferatezza.
Per i texani partecipa addirittura John Coffee Hays, capitano dei rangers, per i messicani il suo equivalente Antonio Diaz, ma d’altronde la posta in gioco è molto alta. Si tratta di eliminare Tave Tuk, detto anche El Bajo, capo di una banda di Comanche che, muovendosi da una parte all’altra del confine messico-texano compie eccidi e razzie. L’accordo stipulato tra i due capitani prevede una tregua di una notte, (Hays: in pratica stai proponendo di allearci… Diaz: solo per far fuori il Bajo… bravo too much… solo per una notte) in cui Rangers e Rurales si apposteranno al Presidio del Norte, cittadina nella terra di nessuno, rivendicata sia dal Messico che dal Texas, e dove Tave Tuk smercia il ricavato delle sue razzie.
Qui però i due gruppi avranno una dura sorpresa: la banda di Comanche è composta da guerrieri in grado di trasformarsi durante le notti di luna piena in uomini-coyote, invulnerabili dalle armi normali. I primi a farne le spese saranno i messicani, fatti a pezzi in pochi minuti, mentre i rangers del Texas avranno dalla loro un’arma in più: due pistole, contenute in una misteriosa scatola, donata ad Hays da Samuel Colt molti anni prima e che il capitano dei Rangers porta sempre con sé. La scatola si apre come per magia nel momento in cui gli uomini-coyote attaccano i Rangers, e Hays scopre immediatamente che le armi lì contenute possono uccidere i mostri Comanche, e non si scaricano mai.
L’origine delle armi viene spiegata in due diversi flashback che si innestano lungo la trama principale e hanno come protagonista Samuel Colt.
Il primo – che apre la storia – è datato 1839. Colt è in viaggio verso il Texas e sta portando ai Rangers la prima fornitura delle sue Colt Paterson, prime pistole a tamburo mai costruite, che nelle mani dei guerrieri texani divennero un’arma fondamentale nelle guerre contro i nativi. Sta parlando con il suo compagno di viaggio, il dottor Jefferson, della scatola che porta in grembo, la stessa che poi donerà ad Hays. Colt rimane vago riguardo al contenuto della scatola, afferma solo che si tratta di qualcosa di terribile, che donerà a chi mostrerà doti non comuni “prima fra tutte una certa determinazione priva della zavorra della moralità”.
La carovana viene assaltata da un gruppo di banditi, e solo l’arrivo di Hays con un gruppo di rangers salva Colt e il dott. Jefferson. In quest’occasione Colt rimane colpito dal coraggio e dalla risolutezza del giovane capitano e decide di donargli la scatola con le due pistole. Questo episodio viene raccontato in tre momenti distinti che interrompono le scene della presentazione dei Rangers, dell’accordo con i Rurales e la comparsa dei Comanche.
Il secondo flashback viene proposto quando gli uomini-coyote stanno per attaccare Hays e i suoi uomini, e spiega l’origine delle pistole contenute nella scatola e dei loro misteriosi poteri.
Vediamo un giovane Samuel Colt (siamo nel 1835) impegnato nel suo viaggio in India (realmente avvenuto). Qui incontra un uomo molto vecchio che gli ispira una visione, in cui lo stesso Colt affronta mostruosi uomini-bestia. Il vecchio si qualifica come un veggente, e predice al giovane americano il suo destino di fabbricante di armi, e la sua maledizione di essere un ‘cacciatore delle bestie’: “esistono da sempre… in tutto il mondo… e da sempre esistiamo noi… i cacciatori! Siamo gli unici in grado di ucciderli… ciascuno con il proprio talento… e tu sei uno di noi… Samuel Colt! […]fabbrica armi… le armi migliori mai apparse al mondo… alcune di queste dovranno essere più potenti delle altre, trova un uomo speciale che sia in grado di usarle…”
Una volta scoperto il potere delle pistole Hays cerca di aprire la strada della fuga per sé e i suoi uomini, ma si ritrova da solo contro Tave Tuk – trasformatosi in una bestia orrenda ed enorme – anche lui unico superstite della sua banda.
Il capitano dei Rangers ha la meglio sul guerriero Comanche, e l’albo si chiude con Hays circondato dai corpi dei suoi compagni e degli indiani, che esclama perentorio “devo assolutamente parlare con Samuel Colt…”. La scelta dell’ultima battuta ci permetterà, qualora l’albo dovesse ottenere buoni risultati, di proporre un seguito con Hays e Colt affiancati nell'ultima battaglia contro gli uomini-bestia e la loro signora...la decaduta dea della natura: Artemide!

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