giovedì 13 gennaio 2011
Red i pericoli della pensione
I pericoli della pensione sono che sei mezzo rincoglionito e finisci a fare Red.
La storia è easy, un gruppetto formato da mostri del cinema Morgan Freeman, Bruce Willis, Helen Mirror e John Malkovic, sono spie in pensione che per un verso o per un altro diventano gli obbiettivi della CIA stessa che ha ordinato la loro eliminazione perchè testimoni di un'operazione che ora vogliono insabbiare.
Bruce si incazza e anche se lo chiamano a più riprese nonnetto spacca il culo a tutti. Morgan Freeman a un certo punto si veste da dittatore Africano con tanto di mostrine d'oro, raso celestino e rayban. John Malkovic fa il pazzo come nessuno mai. Helen Mirror è glaciale è comicamente elegante mentre scarica un uzi contro i nemici.
Il problema del film quindi non sta certo nel cast (che comunque recita con il freno a mano e l'ancora e il paracadute e magari anche sotto effetto di morfina), il grosso problema di Red è che manca completamente la storia, o meglio quella che c'è è assolutamente priva di credibilità; attenzione non sto dicendo che mi aspettavo una spy story alla "I tre giorni del Condor", sapevo che era una commedia, ma se l'obbiettivo era esagerare l'hanno fatto troppo poco e la sensazione che si continua ad avere per tutto il film è di una grande occasione sprecata.
Red quindi rimane appeso, nè carne nè pesce retto unicamente dalla grande goduria di vedere i vecchietti in azione e da qualche colpo di genio di Malkovic (il migliore considerando la paresi facciale del mitico Bruce).
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