sabato 1 gennaio 2011
Made in UK (Parte 2di6): Red Riding
Due studenti di cinema, uno italiano e l'altro inglese.
Domanda -Cos'è un film tv, magari anche a puntate?-
Risposta (ITA) -Una porcheria con attori cani e registi ancora più cani seguiti da direttori della fotografia daltonici-
Risposta (UK) -Capolavori come Red Riding-
Ho avuto il piacere di vedere Red Riding al film festival di Roma. Ho avuto il piacere di vederli in una maratona e in lingua originale. Ho avuto il dispiacere di scoprire che per qualche oscura ragione non è mai passato nè mai passerà sugli schermi italiani.
Red riding è l'adattamento di una serie di Libri di David Peace, in una triologia prodotta da Channel 4 (Tv pubblica) e diretta da tre diversi registi e interpretata da attori di calibro (per la lunga lista di nomi vi rimando alla pagina wikipedia di cui però vi sconsiglio la lettura se non volete bruciarvi la trama.
La narrazione si snoda in tre anni, 1974, 1980, 1983, seguendo le vicende di una cittadina dello Yorkshire stretta dalla morsa di una polizia orribilmente corrotta e da un efferato assassino. I primi due episodi sembrerebbero autoconclusivi, mentre il terzo come in una sorta di catarsi ci mostra la redenzione della città e dei personaggi che la popolano dispiegando anche il mistero dello Yorkshire ripper.
La fotografia è magistrale, scura, ma potente, con inquadrature ardite e soluzioni di regia improponili per gli sceneggiati del bel paese. Il primo episodio è girato in 16 millimetri, il secondo in 35 millimetri e il terzo con Red one (camera digitale capace di registrare immagini alla risoluzione massima di 4K). Gli attori formano un cast solidissimo, con una menzione d'onore per Adrew Garfield protagonista del primo episodio e Paddy Considine ispettore nel secondo e nel terzo.
Quindi cosa ci insegnano gli alieni al di là della manica:
1)I poliziotti a volte (spesso nella vita reale) sono i cattivi
2)Non tutti gli agenti hanno la scollatura di Emanuela arcuri, aluni sono brutti e bevono come non ci fosse un domani
3)E' possibile sperimentare quando si gira per la televisione...sì sperimentare non smarmellare.
4)Se il film lo fai scrivere da un vero scrittore e non dal cognato del figlio dello zio del Re d'italia, che tra l'altro fa l'idraulico, allora c'è una buona possibilità che le storie narrate siano per lo meno coerenti.
5)Se il regista sperimenta e lo sceneggiatore è addirittura un vero scrittore allora devi rinunciare a scoparti tutto il cast femminile e scegliere gli attori per come recitano (eretico che sono).
In conclusione, voglio dire che ho volutamente glissato sulla trama per evitare di rivelare troppo, ma posso assicurarvi che film come Red Riding sono difficilmente dimenticabili e sconsolantemente anni luce avanti a produzioni italiane, anche bellissime, come Romanzo Criminale.
Come in quei film in cui alla fine appaioni òle scritte che ci dicono che fine hanno fatto i personaggi:
Lo studente di cinema Italiano ha 32 anni, un bimbetto per il nostro paese, lavora come aiuto regista, ma per pagarlo meno figura come attrezzista. E' alla settima stagione di "Carabinieri".
Lo studente inglese invece ha 32 anni, l'età giusta per diventare direttore di un canale televisivo.
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