martedì 9 novembre 2010

The Walking Dead è già riconfermata!


Dopo i problemi di Rubicon ad AMC serviva proprio un bel successo, ma non so se nella piccola emittente americana si aspettasse certi numeri!
Infatti dopo appena due puntate abbiamo già la conferma che verrà girata una seconda stagione. I rating dell'episodio due si dimostrano all'altezza della premier diventando il maggior successo della rete; inoltre The walking Dead viene distribuito in contemporanea in tutto il mondo e, in tutto il mondo, ha un gran successo. Le previsioni per la seconda puntata erano un rating di 1.8-2.0 mentre AMC si porta a casa un clamoroso 2.5 nella fascia d'età 18-49 per capirci meglio riporto i ufficiali:
# 10pm airing – 3.1 HH rating with over 4.7 million viewers;
# Adults 18-49 – 3.3 million viewers;
# Adults 25-54 – 2.8 million viewers;
# Men 18-49 – 2.1 million viewers.

Insomma un gran successo che ci assicura di continuare a vedere Rick e compagni per almeno un'altra stagione e magari da anche un po' di respiro a AMC che potrà deliziarci con altre perle del suo sempre più interessante palinsesto.

giovedì 4 novembre 2010

Una parola sul nuovo banner



Ho pensato di cambiare il banner e ho deciso che si parla troppo poco dei play mobil nel mondo, quindi dovevo usarli. Inoltre appena ho trovato Gesù-mobil non ho potuto fare a meno di gridare alleluja;in quattro e quattr'otto ho inventato questo fenomenale collage che spiega in sintesi la storia del cristianesimo e di come, più o meno a metà della suddetta storia, si sia iniziato ad indossare buffi costumi. Per il resto tutto come prima, i miei 3 lettori possono dormire sonni tranquilli.

Buone notizie per AMC


Riporto pedissequamente i dati postati su TV by the numbers riguardanti gli ascolti di "The walking dead":

The Walking Dead (87 minutes)
- 5.345 million viewers
- 3.1/5 HH
- 2.7/7 A18-49

Oltre ad un impressionante numero di telespettatori (oltre i 5 milioni) il dato stupefacente è il rating di pubblico (2.7) senza precedenti per una rete come AMC e di altissimo livello anche se si trattasse di una rete come l'ABC. Tanto per darvi qualche termine di paragone il rating di "Glee" (la serie più seguita in assoluto l'anno scorso) è di 1.9. Ora è una premier, quindi non prepariamoci ancora ad erigere statue di Kirkman (ideatore della serie a fumetti da cui è tratto il telefilm) nei cortili delle scuole, ma di sicuro è un inizio entusiasmante.
La mia predizione è che questi morti andranno lontano... magari lentamente e lamentandosi ad ogni passo, ma andranno lontano!

mercoledì 3 novembre 2010

Il fratellino di The Office


Ho letto che con la fine di The Office, Outsourced sarebbe diventato il suo erede virtuale. Mi è sembrato quindi più che logico dover dare un'occhiata al nuovo show. Mi sono seduto in poltrona e, come una mamma un po' acidella, ho valutato Outsourced cercando di capire se fosse all'altezza di "the office".
Come il suo predecessore il nuovo show targato NBC è il remake di una serie UK.

La storia è semplice, un call center americano viene trasferito in India, dove la società può abbattere i costi di manodopera, e un giovane manager viene inviato in loco a guidare un team di lavoratori indiani. La società a cui fa capo il call center è la "American Novelties" produttrice di intramontabili classici come la testa di cervo che canta Sweet home Alabama e cacca e vomito finti. Il compito del giovane manager, Todd Dempsy, sarà rendere produttivo il suo team insegnandoli cosa vuol dire essere americano cioè: comprare cose inutili.

Lo scontro-incontro fra le due culture rende lo show apprezzabile sperando che non si scada in clichè fin troppo triti. Il gruppo di lavoratori indiani e il triangolo amoroso creato tra Todd, una sua dipendente indiana e una sua collega australiana sembrano creare, fino ad ora, la trama orizzontale lasciando ampio spazio agli "assoli" dei vari personaggi che compongono questo nuovo "office".
Ad Outsourced mancano forse i momenti di puro imbarazzo e l'umorismo scorretto di The Office, ma anche nella parte della madre esigente devo dire che si merita la nostra attenzione.